Tradizionalmente, gli impianti di videosorveglianza sono stati utilizzati dal personale di vigilanza per sorvegliare e monitorare contemporaneamente più aree critiche, controllando flussi, registrando e segnalando intrusioni non autorizzate, individuando eventi sospetti o pericolosi.
Negli ultimi anni, però, la videosorveglianza è stata spesso applicata per aumentare la sicurezza di persone e beni in luoghi pubblici e privati.
I sistemi di videosorveglianza TVCC, oltre a costituire un valido deterrente per i malintenzionati, sono efficaci per individuare in tempo reale l’ingresso di estranei in proprietà private e facilitare la ricostruzione di eventi criminosi (rapine, furti, atti vandalici). I sistemi TVCC rappresentano, dunque, un utile mezzo di indagine e di prova una volta che un reato è stato commesso.
Le telecamere sono l’occhio del sistema, poiché catturano le immagini e le convertono da ottiche in digitali. La scelta della tipologia delle caratteristiche – fisse o motorizzate in sfera veloce (o speed-dome) – e dell’ubicazione della telecamera può notevolmente influenzare le prestazioni finali di un impianto di videosorveglianza. In un ambiente videosorvegliato, la collocazione ideale delle telecamere dipende dal tipo di applicazione. Si possono considerare tre categorie di applicazioni:
Controllo ingressi di abitazioni private, controllo accessi e/o conteggio di persone che entrano in un’area riservata, individuazione di comportamenti a rischio per la sicurezza.
Riconoscimento volti per l’ingresso ad abitazioni private, rilevazione di oggetti abbandonati, identificazione di veicoli (infrazioni alla circolazione, pagamento pedaggio).
Rivelazione incendi, controllo ambientale (rilevazione di frane, smottamenti, allagamenti).
Il monitor è lo schermo sul quale sono tradizionalmente visualizzate le immagini riprese dalle videocamere. Le telecamere IP di ultima generazione, che montano al loro interno un web server, permettono di accedere alle immagini e ai video anche mediante dispositivi che sfruttano la rete IP come:
I monitor per la videosorveglianza sono progetti per :
Il monitor per videosorveglianza, oltre ad essere robusto e resistente, è progettato per un servizio continuativo 24 ore su 24.
A differenza dei monitor TV e di quelli per PC, i monitor professionali per videosorveglianza sono dotati di un convertitore analogico/digitale che, non deformando le immagini, le riproduce in modo naturale.
Un sistema con tecnologia digitale permette di acquisire immagini ad alta risoluzione. Questo è un fatto importante poiché l’alta qualità delle immagini è indispensabile per la ricostruzione di un evento criminale. Per i monitor da 17″ e da 15″, le risoluzioni standard (1280×800 e 1024×768 pixel) sono le definizioni ottimali per la videosorveglianza, poiché sono vicine a quelle delle moderne telecamere megapixel. Le immagini prodotte saranno, dunque, in rapporto “1:1”: questo permetterà di disporre di immagini nitide, definite e dai colori brillanti.
La tecnologia impiegata nei monitor per videosorveglianza analizza l’immagine in movimento e crea dei fotogrammi aggiuntivi per riprodurre al meglio le dinamiche tra i soggetti inquadrati, anche nelle sequenze più concitate.
Tutti i dispositivi di videoregistrazione permettono di effettuare la registrazione continuativa (24 ore su 24) ovvero di attivare la registrazione in seguito ad un avvenuto allarme.